La scelta del nome per un salone di acconciature rappresenta un momento molto importante nel percorso professionale di un parrucchiere che decide di aprire un salone, magari dopo anni e anni di gavetta come dipendente.
Per questo, è importante non effettuare scelte che possano poi suscitare imbarazzi in futuro. In questa risorsa, ti forniremo gli elementi necessari per prendere una decisione consapevole e definitiva.
Indice:
- Nomi per parrucchieri, non una scelta banale
- Più che un nome, un brand
- Il problema dei nomi di saloni banali o troppo diffusi
- La paura di cambiare nome
- Scegliere il nome per un salone: non è questione di creatività
- Le caratteristiche di un brand di successo
- Caso studio n°1: da Valentina’s a Elixhair
- Caso studio n°2: da Salone Francesca a Hair & Marriage
- Caso studio n°3: da Toni Maradonna Parrucchieri ad Atelier Balayage
Nomi per parrucchieri, non una scelta banale
Il percorso che va dal momento in cui una persona giovane decide di diventare parrucchiere a quello in cui finalmente realizza il sogno di poter aprire il proprio salone è talmente denso di formazione, duro lavoro, frustrazione, soddisfazioni, esperienza acquisita, che porta molti di loro a non avere mai pensato al nome che metteranno nell’insegna.
Questo è il motivo che porta molti neo-imprenditori a chiamare il proprio salone seguendo lo schema “nome + hair stylist” o “nome + parrucchiere” E fu così che l’Italia divenne piena di attività che si chiamano Roberta Hair Stylist, Michele Parrucchiere, eccetera, eccetera.
Non credi anche tu che sia un peccato banalizzare qualcosa che è molto più di un semplice nome, ma rappresenta il momento topico della tua vita professionale?
Sono anni che sogni di aprire il tuo salone e, quando sei finalmente pronto, non trovi di meglio che usare il tuo nome?
Cosa c’è di sbagliato nel chiamare in modo banale il tuo salone? Lo vedremo a breve. Qui, però, voglio farti riflettere sul fatto che sempre più, oggi, il tuo salone è distante anni luce da quello che poteva essere un negozio da parrucchiere negli anni 70, 80 o 90. Oggi, un salone deve trasformarsi in un brand per riuscire a sopravvivere in un mercato molto cambiato.
Più che un nome, un brand
Perché tanti saloni, nel passato, non si ponevano neanche il problema di come chiamarsi? Perché, di fatto, lavoravano in una situazione ideale, quella in cui c’era un numero limitato di attività in ogni quartiere o paese. In un paese da 10.000 abitanti, per dire, potevano esserci al massimo 2 o 3 saloni da donna e un paio di uomo. Ergo, non importava minimamente come chiamarsi. Era sufficiente scrivere “Parrucchiere” nell’insegna e lavorare bene ed il gioco era fatto.
Non serviva neanche fare troppa attenzione ai numeri, perché i margini erano sufficienti a garantirsi la sopravvivenza. E, men che meno, aveva senso investire in pubblicità e marketing, perché di clienti ce n’erano a sufficienza per tutti.
Tutto è cambiato negli anni 2000, tra la liberalizzazione delle licenze e l’avvento di internet, che consente di farsi trovare da clienti che vivono anche a qualche chilometro di distanza dal proprio negozio.
All’improvviso, c’è stato un vero e proprio cambio di paradigma: dalla scarsità di parrucchieri alla scarsità di clienti. Oggi, infatti, quella stessa torta di clienti che un tempo sfamava quei pochi saloni esistenti, va suddivisa tra:
- saloni low-cost;
- saloni abusivi e parrucchieri casalinghi;
- grandi brand nei centri commerciali;
- le varie attività aperte in ogni angolo della città da parte di ragazzi smaniosi di guadagnare da subito senza fare i dipendenti.
Ma i clienti non sono tutti uguali. Ci sono clienti che vengono in salone ogni settimana, quelli che ci vengono solo per le occasioni speciali, quelli che comprano prodotti, quelli che non ne comprano neanche uno, quelli che non badano alla qualità ma solo al prezzo e quelli che, viceversa, vogliono il top e sono disposti a pagare qualunque cifra.
Ecco perché è indispensabile costruire un brand e non limitarsi a fare il parrucchiere con l’insegna con scritto “parrucchiere“.
Ora sia chiaro, non è sufficiente avere un nome “figo” per diventare un brand, anzi. Un brand è fatto di memorabilità, di significato, di focalizzazione, di valori, di standard qualitativi e molto altro ancora. Ma è indubbio che la costruzione di un brand cominci necessariamente dalla scelta di un nome e di un logo efficaci.
Il problema dei nomi di saloni banali o troppo diffusi
Se è vero che la costruzione di un brand comincia con la scelta di un nome adeguato, è logico che non si può ottenere questo risultato chiamandosi “Luciano Parrucchiere“, “Sabrina Acconciature“, “Mimmo Barber” e neanche utilizzare il suffisso Hair Stylist.
Perché?
Intanto, per un motivo molto semplice: in Italia esistono migliaia di saloni che si chiamano tutti allo stesso modo!
Guarda queste immagini:
Si tratta di qualche ricerca effettuata dal cellulare, alla veloce, eppure compaiono svariate attività che si chiamano allo stesso modo anche nella stessa provincia!
Come puoi sviluppare un brand utilizzando un nome banale, già sentito, scontato e privo di significato? Non puoi!
Non solo: esiste anche una problematica di tipo legale, troppo spesso ignorata. Un brand, per proteggersi da controversie legali e tentativi di imitazione deve provvedere alla registrazione del proprio marchio. In questo modo, se registri il nome PippoPluto Hair, nessuno potrà copiarti e potrai diffidare legalmente tutti i saloni che si chiamano PippoPluto Hair dall’utilizzare quel nome, a prescindere dal fatto che siano stati aperti anni prima.
Non è una cosa banale. Prova a pensarci: sono 10 anni che lavori duramente, che ti formi investendo molto denaro, che ti crei una buona reputazione, che pubblichi contenuti sui social e potrebbe arrivare un pinco pallino qualunque e chiamare il suo salone come il tuo, senza che tu possa minimamente difenderti!
(Ripeto: come affermato durante una live con l’Avvocato Antonio Ferrara di Torino, la tutela di un marchio ha senso solo se questo viene legalmente registrato).
La paura di cambiare nome
Cosa succede quando, invece, il salone è già esistente da anni e si chiama “Rosalba Hair Stylist” o qualcosa di simile?
Il caso si presenta molto spesso, poiché spesso i titolari di queste attività scoprono l’importanza della comunicazione e delle strategie di marketing e ritengono sia giunto il momento di costruire un brand attorno alla propria attività. Personalmente, mi è capitato in almeno 3 occasione di lavorare con saloni i cui titolari, nonostante il brand-name proposte fosse veramente eccezionale, si siano poi tirati indietro.
Perché? Perché c’è la paura di perdere clienti!
La paura di perdere clienti derivante dal cambio del nome del salone è del tutto comprensibile ma ha una natura più emotiva che fattuale. Infatti, perché i tuoi clienti fedeli e soddisfatti de modo in cui li servi, dovrebbero cambiare salone al cambiamento della tua insegna?
Converrai con me che è praticamente impossibile, specie se tu sarai stato abile a informare tutti i clienti che “cambia solo il nome, non cambiamo noi” o qualcosa di simile, scritto sui social, comunicato a voce o al telefono.
Certo, non sempre + necessario cambiare nome, ma deve essere chiaro che un brand non si può costruire con un nome che è talmente comune e poco significativo da non poter neanche essere legalmente registrato.
Scegliere il nome per un salone: non è questione di creatività
Ma allora, come lo devi chiamare questo nuovo salone? O con quale nome devi sostituire il tuo attuale “Rosalba Hair Stylist“?
Beh, qui la faccenda si complica, perché quella del branding è una disciplina non semplice e non alla portata di tutti. Dietro ogni nome apparentemente di fantasia si cela una storia, una strategia, un significato. Spesso non è una scelta che può fare il singolo parrucchiere, ma è opportuno rivolgersi a degli specialisti.
Inventarsi un nome può essere una buona scelta, ma occorre verificare che il nome non sia già commercialmente registrato. Altrimenti, meglio evitare. Potresti chiamare il tuo salone “Grom”, ma questa scelta sarebbe rischiosa per due motivi: il primo è che i legittimi proprietari del brand di gelaterie potrebbero farti causa (in realtà potresti spuntarla, visto che si tratta di categorie merceologiche differenti, ma è preferibile non rischiare, soprattutto mettendosi contro brand molto forti e con risorse economiche impari); il secondo è che, per i clienti, un salone Grom farebbe pensare più a un gelato che a un parrucchiere!
Ci sono nomi palesemente sbagliati perché richiamano alla mente concetti negativi o non inclini alla categoria.
Se desideri affidare la creazione del tuo brand, o il cambiamento del nome del tuo attuale salone, contatta Metodo Minerva – Beauty (web) Agency cliccando qui
Le caratteristiche di un brand di successo
Un brand, per avere successo, deve avere perlomeno tre caratteristiche:
- Deve essere memorabile;
- Deve essere originale;
- Deve significare qualcosa.
Poi, chiaramente, ci sono altre caratteristiche, dalla presenza di un logo efficace alla coerenza dei colori utilizzati, fino ad arrivare poi ai valori che un brand dovrebbe racchiudere e comunicare con costanza.
Come puoi vedere, entrare nei dettagli può rappresentare un’inutile complicazione.
Ecco perché ci sono agenzie specializzate nella creazione di un brand che sapranno proporti soluzioni funzionali.
Noi del Metodo Minerva creiamo, ogni anno, qualche decina di nuovi brand nel settore beauty.
Caso studio n°1: da Valentina’s a Elixhair
Il modo migliore per spiegare cosa può fare un’agenzia specializzata in branding nel sostituire un nome non adatto con uno in grado di fornire al salone lo spunto per spiccare il volo è quello di fare degli esempi.
Ti presentiamo quindi tre nostri casi studio.
Il primo è quello di un salone di Cagliari che, un tempo, si chiamava Valentina’s. La titolare, Valentina Spiga, era una parrucchiera molto brava tecnicamente, una formatrice stimata e il suo salone non era di certo in crisi. Ma mancava quell’elemento di sprint in grado di far cambiare livello all’attività.
Negli anni, Valentina ha sviluppato un metodo per la cura e la ricostruzione del capello originale e di grande successo tra i clienti ed è su questo che abbiamo lavorato nella creazione del brand.
Altri, avrebbero semplicemente cambiato il nome da Valentina’s a: Valentina Hair – Specialista nella ricostruzione dei capelli, commettendo un clamoroso autogol.
Quel che abbiamo fatto noi, invece, è stato sviluppare un nuovo brand, dal nome Elixhair – Il Rituale di Giovinezza per i tuoi capelli.
Elixhair è una crasi tra “Elisir” ossia una sorta di composto che regala benefici quasi magici, e “hair“, ossia capelli, perché di un salone da parrucchieri parliamo. Nella tag-line o payoff abbiamo rafforzato questo concetto, parlando appunto di un rituale di giovinezza. Altro che ricostruzione capelli! Nessuna donna sogna la ricostruzione dei capelli ma tutte le donne sognano di avere sempre capelli in forma come quando avevano 20 anni.
I risultati? Beh, chiedeteli direttamente a loro, magari iniziando dal loro sito www.elixhair.it che ovviamente abbiamo realizzato noi del Metodo Minerva.
Caso studio n°2: da Salone Francesca a Hair & Marriage
Giada Mecenero è la figlia di una storica parrucchiera di Vicenza. Quando si è rivolta a noi, stava gestendo il delicato passaggio generazionale da madre a figlia. Lei era una campionessa mondiale di acconciature, specializzata nei matrimoni. Il Salone Francesca era un’attività storica, che però aveva smesso di crescere.
Così, abbiamo messo in leva la figura di Giada a livello di comunicazione (lei ora compare nella vetrina e in tutte le comunicazioni del salone), cambiando il brand da Salone Francesca a Hair&Marriage, creiamo una donna che si ricordi per sempre, a suggellare la magia di una acconciatura da cerimonia, ma non solo.
Anche per lei le cose sono decisamente migliorate, con un flusso regolare di nuove clienti che andavano man mano a sostituire quelle del salone Francesca, senza nessuna perdita di fatturato, ma con una crescita costante nel tempo.
Caso studio n°3: da Toni Maradonna Parrucchieri ad Atelier Balayage
Il caso dell’Atelier Balayage di Toni Maradonna è emblematico. Da un salone storico e ben avviato posizionato però in un piccolo paese tra le colline marchigiane, ad un salone capace di attirare nuovi clienti da tutta Italia per un servizio a valore aggiunto come il balayage.
Basti pensare che il salone è passato da avere un paio di dipendenti più il titolare, ad averne più di 7, raddoppiando i locali e arrivando alla piena occupazione dell’agenda in modo costante.
Il tutto, passando da Toni Maradonna Parrucchieri ad Atelier Balayage e costruendo un’adeguata comunicazione online che l’ha portato, in pochi mesi, a diventare il punto di riferimento per questa richiestissima tipologia di schiariture in tutta Italia.
Il sito di Atelier Balayage è in grado di attirare centinaia di persone ogni giorno, parte dei quali si trasformano poi in nuovi clienti.
A chi rivolgersi per creare un brand?
In questi anni abbiamo lavorato con centinaia di attività nel settore beauty e quelli che vedi nell’immagine qui sotto sono solo alcuni dei brand che abbiamo realizzato.
Se desideri affidare la creazione del tuo brand, o il cambiamento del nome del tuo attuale salone, contatta Metodo Minerva – Beauty (web) Agency cliccando qui